UNIVERSITA' di PAVIA
STORIA della CLINICA ODONTOIATRICA
a cura del Dott. Paolo Zampetti
Il primo insegnamento di Clinica Odontoiatrica presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Pavia venne tenuto nell’anno accademico 1890-91 da Carlo Platschick (1853-1912), primo Libero Docente della disciplina in Italia; la Facoltà Pavese, anche grazie all’opera di uomini lungimiranti come Enrico Bottini (1827-1903), ordinario di Clinica Chirurgica e Iginio Tansini (1855-1943), ordinario di Medicina Operatoria, aveva compreso la necessità di un corretto insegnamento dell’Odontoiatria ai Medici.
Il Platschick, successivamente, aprì a sue spese, presso il Policlinico S. Matteo, un ambulatorio per cure odontostomatologiche, riscuotendo un certo successo.
Il corso libero di Clinica Odontoiatrica venne tenuto, dal 1891 al 1904 alternativamente dallo stesso Platchick e da Lodovico Coulliaux (1863-1929); venne successivamente sospeso fino all’anno accademico 1911-12.
Frattanto si era giunti ad una svolta: nel 1908 il Rettore dell’Università di Pavia Camillo Golgi, premio Nobel per la Medicina, scriveva a Lodovico Coulliaux: “ I dati contenuti nella Sua lettera sono completati da quanto Ella ha esposto nella Sua relazione alla Federazione dei Medici Dentisti ed io farò del mio meglio affinchè, nel piano di costruzione del Policlinico, del quale dovrà presto occuparsi l’apposita commissione, venga compresa anche una modesta scuola per un fondamentale insegnamento dell’Odontoiatria.”
Solamente nel 1912, però, si potè iniziare fattivamente l’attività clinica, didattica e scientifica nel nuovo Istituto di Odontoiatria, appena fondato, allogato nel Palazzo del Maino.
L’incarico della Direzione della Clinica e dell’insegnamento venne affidato a Lodovico Coulliaux.
Fra alterne vicende l’Istituto ebbe via via maggior sviluppo nella sua attività clinica; durante il primo conflitto mondiale fu adibito a centro per la chirurgia mascellare e di consulenza e terapia per i mutilati ed i traumatizzati del viso. Nell’immediato primo dopoguerra fu sede di importanti indagini scientifiche riguardanti i vari campi della stomatologia; di particolare rilievo gli studi a carattere sperimentale sulla sepsi focale stomatogena (1921) e sulle stomatiti da bismuto (1922).
Nel 1925, a causa della malferma salute, Lodovico Coulliaux decise di ritirarsi; la Facoltà Medica chiamò a succedergli Silvio Palazzi (1892-1979).
Con l’avvento del nuovo Direttore l’Istituto di Odontoiatria assunse una connotazione particolare, improntata, oltre che all’attività clinica e didattica, alla metodologia di indagine, alla ricerca anatomo-istologica, alla sperimentazione.
Già fin dal 1925 venne studiato l’argomento delle lesioni traumatiche cranio-facciali dei pugilatori, con l’ideazione di un particolare apparecchio protettivo intermascellare che ebbe larga diffusione; nel medesimo anno si iniziò la rielaborazione del concetto di “piorrea alveolare” che portò, nel 1927, alla creazione, da parte dello stesso Palazzi, del termine “paradenziopatie”; egli istituì infatti nuova nomenclatura, nuova sistematica clinica, nuove indagini istopatologiche, nuovi concetti terapeutici.
Si ebbero altresì importanti risultati nel campo della odontoiatria conservativa, con una tecnica elaborata per la terapia radicolare (colloid-terapia); nella chirurgia orale con l’istituzione di nuove metodiche di avulsione dentale e di terapia chirurgica per la riduzione di fratture del complesso maxillo-facciale; nella divulgazione scientifica grazie alla fondazione della rivista “Rassegna Trimestrale di Odontoiatria”; inoltre, grazie agli studi ed alle ricerche condotte dall’Aiuto Cinzio Branchini (1903-1993) vennero iniziate indagini sperimentali sull’ipo e avitaminosi C sul paradenzio e sull’odontone. A Branchini spettò anche il merito di aver proposto, fra i primi in Italia, l’anestesia con protossido d’azoto utilizzando apparecchi per la narcosi con gas ad erogazione misurata (inizio anni Trenta).
Nel 1932, con il trasferimento dell’intero Ospedale San Matteo presso i nuovi locali del Policlinico, l’Istituto di Odontoiatria potè avere una sistemazione più consona alla sua dignità ed alle sue esigenze, grazie anche all’appoggio ed alla comprensione dell’insigne neuropatologo Ottorino Rossi (1877-1936) allora Rettore; si ebbe un perfezionamento delle funzioni della Clinica, con l’ampliamento delle strutture e degli impianti che consentì un notevole aumento della sua attività.
Nel 1934 venne fondata la Scuola di Specializzazione in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l’Università di Pavia; fu la seconda in Italia.
Nel medesimo anno l’Istituto viene trasferito in un nuovo padiglione comprendente anche la Radiologia e la Clinica Otorinolaringoiatrica. La nuova e più ampia sede consente l’organizzazione, da parte di Palazzi e Branchini, di un’attività teorico-pratica della Scuola e della Clinica, basata sull’istituzione di vari corsi, tenuti da liberi docenti dell’Istituto (Amodeo, Babini, Bracchetti, Bugliari, Caudana, Hruska, Zerosi) su vari argomenti dell’odontostomatologia, fra cui conservativa, protesi, chirurgia, anestesia e istologia. In particolare venne dato molto rilievo alla didattica mediante la preparazione di pellicole cinematografiche in bianco-nero e a colori, in tempi in cui questo mezzo di insegnamento era ancora poco utilizzato; gli specializzandi potevano poi esercitarsi in appositi laboratori dotati di manichini simulanti il paziente; anche in ciò l’Istituto di Pavia fu all’avanguardia essendo fra i primi in Italia a proporre una equilibrata fusione fra teoria e propedeutica.
Nel 1937 viene utilizzata, da parte di Palazzi, una terapia ortodontica con metodo biomeccanico; l’anno successivo Palazzi e Branchini praticarono, primi in Italia, l’intervento di resezione bilaterale simmetrica della mandibola secondo Kostecka per la correzione chirurgica del progenismo.
Con lo scoppio del secondo conflitto mondiale le attività cliniche e didattiche dell’Istituto ebbero a subire un forzato rallentamento, anche per l’arruolamento volontario del Direttore Palazzi per l’Africa Orientale; la direzione provvisoria della Clinica venne affidata provvisoriamente all’Aiuto Branchini che compì, in quel periodo, ricerche istopatologiche sul trapianto di tessuti dentinali embrionali; da segnalare, nel 1941, le indagini istologiche sull’innervazione della polpa e del parodonto compiute da Zerosi.
Nel periodo immediatamente successivo alla guerra si provvide a gettare le basi per un ulteriore ampliamento della sede dell’Istituto: già dal 1942 quest’ultimo era stato dotato di aula propria; nel 1951 il padiglione che ospitava la sede della Clinica Odontoiatrica, della Clinica Otorinolaringoiatrica e dell’Istituto di Radiologia venne raddoppiato e tutti e tre gli Istituti ebbero notevole espansione; in tal modo poterono essere costituiti: un reparto operativo chirurgico stomatologico, un nuovo laboratorio dotato di nuovi microscopi ed apparecchiature per le ricerche istologiche, un ricco Museo di storia dell’Odontoiatria contenente oggetti appartenenti ai più grandi odontoiatri italiani e stranieri, un’aula per le lezioni agli specializzandi. Tale assetto, rimase definitivo, pur con gli inevitabili ammodernamenti, fino al 1996.
Per tutti gli anni Cinquanta i filoni di ricerca furono variamente orientati. Ricordiamo quelli sullo studio della profilassi del fluoro sulla carie dentale (con il primo convegno in Italia, detto “Simposio del Fluoro”, organizzato dalla Scuola Pavese). Altro importante argomento fu quello degli impianti alloplastici e sottoperiostei; vennero infatti gettate le basi della moderna implantologia con lo studio e le ricerche sperimentali su tali metodiche chirurgiche. Vennero altresì organizzati Corsi di Perfezionamento in Implantologia presso la Clinica Odontoiatrica Pavese che fu anche sede di una Associazione Internazionale Europea sugli impianti (Borghesio, Branchini, De Rysky). Nel 1957 venne studiata e praticata l’ipnosi in odontoiatria (Pavesi). E’ inoltre da ricordare l’efficace propaganda e l’attiva campagna, operate da Palazzi, per il miglioramento dell’insegnamento professionale e della legislazione odontoiatrica.
Nel 1962, dopo un magistero durato trentotto anni nel quale si ebbe la nascita della moderna odontostomatologia, Silvio Palazzi lasciò la direzione dell’Istituto. Venne chiamato a succedergli Cinzio Branchini. Didatta e clinico entusiasta ed efficace, provvide subito alla riorganizzazione delle attività della Clinica con la creazione di reparti specializzati (Chirurgia, Protesi, Conservativa, Implantologia); fondò inoltre il Servizio di Ortodonzia e Odontoiatria Infantile (favorendo così il concetto di prevenzione anche a livello stomatologico). Nella seconda metà degli anni Sessanta venne avviata anche una proficua collaborazione con il Centro studi per l’Istochimica del CNR che avrebbe portato a indagini sperimentali istofluorimetriche sui tessuti duri del dente (Branchini, Brusotti, Caprioglio, De Rysky, Ossido, Resta, Preda, Sapelli, Sfondrini). Tali sperimentazioni ebbero priorità assoluta in Italia. Furono inoltre studiati i trapianti e i reimpianti dentali.
Nel 1968 venne organizzato , dalla Scuola di Pavia, l’XI congresso Nazionale della Società Italiana di Odontostomatologia e Chirurgia Maxillo-Facciale.
Nel 1973 la Direzione della Clinica Odontoiatrica venne assunta da Salvatore De Rysky (1921-2000), che proseguì l’opera iniziata dai predecessori per la definitiva affermazione della specialità. Infatti si battè assiduamente per l’istituzione del Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria, in linea con gli altri paesi della CEE. Esso venne istituito con il D.P.R. del 28 febbraio 1980. La Scuola di Pavia fu la prima in Italia a coprire tutte le cattedre con professori di ruolo.
Nel 1991 la direzione dell'Istituto venne affidata a Cesare Brusotti, che la mantenne fino al 1997; la direzione della Clinica fu invece assunta da Gigi Ettore Preda (fino al 1997).
Dal 1997 sino ad ora l'Istituto è diretto da Stefano Bianchi; è importante sottolineare che dal 1998 esso ha assunto la denominazione di Dipartimento di Discipline Odontostomatologiche "Silvio Palazzi".
Nel medesimo anno si ebbe il trasloco dalla precedente sede in quella più ampia e confortevole della vecchia Clinica Pediatrica, in modo tale da poter soddisfare le molteplici esigenze cliniche e didattiche; è attualmente in corso una ulteriore ristrutturazione di un'ala del padiglione di tale clinica che permetterà lo svolgimento totale dell'attività didattica in sede con la costruzione di cinque aule, locale di esercitazione al manichino e biblioteca.
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