"Corradinipensiero"

marzo 2011


Il lavoro editoriale DENTISTA ITALIANO si propone di SOSTENERE  L’UNIONE ORDINISTICA MEDICI E ODONTOIATRI.

Ancora una volta, nel secondo decennio del 2000, così come già avvenne efficacemente negli anni '80.

Infatti, tramite un dettagliato excursus degli avvenimenti legislativi - giurisprudenziali - burocratico - amministrativi, si può addivenire ad  uno specifico arricchimento culturale idoneo  alle valutazioni critiche circa l'opportunità di riproporre tale separazione, sostenuta  già in passato e poi opportunamente tralasciata.

Gli interessi previdenziali contingenti,  le aspettative sindacali, le  "specificità" libero-professionali temporali, le peculiarità gestionali, la rappresentatività numerica, le discutibili interpretazioni di disposti (L.409) e le pressioni emotive in questo periodo di recessione economica, non dovrebbero prevalere al buon senso!

Non c'è "maggior autonomia" che tenga, a fronte del mantenimento dell'odontoiatria nella medicina e a tutti gli effetti!

La famiglia è unica, Odontoiatri, Oculisti, Omeopati indipendentemente dal percorso formativo oggi differenziato.

Liberi professionisti, salariati, convenzionati (interni - esterni diretti - esterni indiretti) e dipendenti, che siano.

La deontologia è ovviamente unica per tutti. Ridondante ed equivoca una deontologia specifica per Dentisti.

Gli scenari poi, si sa, cambiano ed un'odontoiatria italiana oggi prevalentemente libero-professionale potrebbe cambiare in pochi anni alla luce della globalizzazione (fondi integrativi - sistemi assicurativi - scelte socio-assistenziali pubbliche ecc.)

Debole "ab inizio" un Ordine Autonomo degli Odontoiatri in un epoca che contemporaneamente progetta Ordini per le più svariate figure afferenti  come Igienisti Dentali, Odontotecnici Clinici e Assistenti di Studio.


Corradini Massimo sostiene da sempre l'UNIONE ORDINISTICA,

con la salvaguardia dei diritti specifici acquisiti, dei medici e degli odontoiatri.

Sostiene soprattutto il PRINCIPIO DI INTERDISCIPLINARIETA' TRA MEDICINA E ODONTOIATRIA, perchè unico veicolo per mantenere l'Odontoiatria tra le Scienze umane. Interdisciplinarietà non solo declarata ma anche  suggellata dai programmi formativo-culturali comuni e anche da un "meticciato" ordinistico-professionale, scientificamente sanissimo e moderno. E' nota questa sua posizione. Oggi come ieri.

Tant'è che contestualmente sostiene l'opportunità della riattivazione di Scuole di Specializzazione in Stomatologia anche per i laureati in Medicina e Chirurgia.


Semmai vi fossero problemi (quali?) in alcune realtà ordinistiche provinciali, basterebbe allora percorrere strade alternative più semplici e meno laceranti.

Innanzi tutto quella dell'intervento della Magistratura in caso di qualsiasi violazione dei diritti di potestà e/o rappresentatività odontoiatrica sanciti dalle leggi.

Poi, sempre eventualmente e contingentemente, c'è la strada della corretta applicazione della L. 409, che già prevede, accanto alla CAO (Commissione Albo Odontoiatri), anche la  CAM (Commissione Albo Medici), per evitare appunto rimescolamenti di competenze tra Consiglio dell'Ordine e Commissioni. Infatti il procedimento disciplinare, massima espressione del ruolo ordinistico, sta in capo alle Commissioni (CAM e CAO) e non al Consiglio e nemmeno al Presidente dell'Ordine, che semplicemente ratificano.

Inoltre, all'interno dei Consigli Direttivi i membri CAO possono legittimamente motivare e richiedere specifiche previsioni di finanziamenti in sede di elaborazione del Bilancio Preventivo, che è forse l'unico vero "punto dolente", ma trascurato per incompetenza.

Poi va ricordato che il Presidente dell'Ordine è nominato congiuntamente dai Consiglieri di CAM e CAO. Gli assetti vengono di norma discussi preventivamente sulla scorta dei programmi preelettorali. Il Presidente OMCeO solitamente coincide con il Presidente CAM, ma può essere nominato anche un Consigliere diverso, compreso un Odontoiatra di CAO. Di fatto gli "Organi OMCeO di Presidenza" sono tre: il Presidente dell'Ordine (rappresentante legale), il Presidente della CAM ed il Presidente della CAO; con le specifiche e distinte attribuzioni.

Si affiancano gli altri Organi Statutari: Vicepresidente, Segretario e Tesoriere (indifferentemente eletti tra Consiglieri CAM o CAO).

Lo sdoppiamento "Presidenza d'Ordine - Presidenza CAM" nella realtà non avviene perchè, credo,  non  vi è mai stata cogente richiesta o necessità, così che, scontatamente, si fanno appunto coincidere i ruoli.

Auspicabile, viste le esigenze odontoiatriche, che gli Odontoiatri stessi formulino liste ordinistiche in comunione con le liste mediche, stilando programmi comuni e  abbandonando le "strettissime" logiche sindacali, che poi sono in sostanza i fattori  di "isolamento" denunciato in alcune realtà locali proprio dagli odontoiatri. 

Se servisse (dove e perchè?) si può richiedere l'applicazione delle norme vigenti di cui sopra, ma con l'approfondimento, con il civile dibattito, semmai mediante l'affinamento dei regolamenti  FNOMCeO e non con proposte scissionistiche, peraltro monopartisan, che vanno dall'ENPAM  alle nomine nei Comitati Locali.

Infatti i medici mai hanno proposto l'allontanamento della componente odontoiatrica, anche se ultimamente il Presidente Nazionale FNOMCeO  è ...cinicamente possibilista, affermando che nessuno manda via gli odontoiatri, ma che "... vadano pure ...se non si sentono più a casa loro".


Sostenere l'opportunità di mantenere uniti (anche amministrativamente) Medici e Odontoiatri, non significa affatto mortificare l'Odontoiatria.

Anzi è consolidare l'Odontoiatria a branca specialistica medica, come tutte le altre.

Perdere l'afferenza medica, in nome di autonomie gestionali-patrimoniali, ancorchè legittime, significherebbe creare una figura professionale sanitaria troppo differenziata culturalmente dal Medico.

Come è per il Farmacista o il Veterinario. Professioni assolutamente specifiche ma entrambe non strettamente interdisciplinari alla medicina olistica.

Proprio per delle peculiarità storiche italiane la nostra Odontoiatria è appunto una Scienza Umana dell’unica Medicina.

Solo una base solida e convinta può sostenere la divisione.

Forse un Ordine Odontoiatri avrà oggi anche i numeri sufficienti ed anche  le capacità economiche, ma mancherà (e poi addirittura perderà) la "sua storia".

L'odontoiatria italiana dovrebbe fungere da esempio all'Odontoiatria moderna mondiale e non viceversa.

Così da non avvicinarla eccessivamente e definitivamente al tecnicismo di altre discipline sanitarie.