L’UNICA IMPLANTOLOGIA MULTITIPO

di M. Corradini

La cronistoria di un'inutile polemica.

I Pionieri dell’implantologia dentale operano già tra gli  anni 1950-60.

E’un’attività clinico-sperimentale empirica.

Il mondo universitario dell’epoca se ne disinteressa, nonostante l’evidenza.

Manca quindi il coordinamento e la sperimentazione  scientifica canonica.

Poi, a metà degli anni 80 si diffondono gli studi di un ricercatore svedese, Branemark, che sono rapidamente accreditati dal Mondo Accademico per lo stile  di ricerca, per i metodi chirurgici protocollari e per lo stimolo esercitato dall’Industria.

Un evidente passo avanti.

Ma si assiste anche ad uno “scontro tra generazioni”, tra Implatologi Storico-classici e Neoimplantologi Moderni

E’ polemica circa la supremazia clinica, la metodologia scientifica, la primogenitura, la semantica, la biomeccanica, i protocolli, i principi bio-istologici e quant’altro.

Le particolarità.

Gli Implantologi “Classici”, usano moteplici strutture implantari in titanio: viti, aghi, cestelli, lame, griglie. Perlopiù  monolitiche,  con  la porzione da inserire nell’osso, o poggiante all’osso, in continuità strutturale a quella che sorregge  la protesi. Praticano l’implantologia EMERGENTE. L’intervento chirurgico di inserzione ricerca una stabilità primaria immediata dell’impianto, per avviare un osteogenesi riparativa intorno ad esso, cioè l’inclusione.  Applicano poi la protesi dentale precocemente. Sono denominati anche: monofasicisti, monotempisti, emergentisti.

I “Moderni” adottano strutture implantari  di forma cilindrica o cilindrico-conica. A superfice liscia o filettata. In titanio, anche ricoperto di idrossilapatite, o in ceramica. A tre componenti distinte e separate: fittone, moncone e vite di collegamento. L’intervento di applicazione prevede dapprima il seppellimento del fittone nell’osso, successivamente l’applicazione del moncone, con un reintervento.  Praticano l’implantologia SOMMERSA. Il carico protesico è differito di alcuni mesi per la stabilizzazione mediante “Osteointegrazione”, cioè l’apposizione di tessuto osseo sulla superficie implantare. Sono denominati anche:  osteointegrazionalisti, bifasicisti, duetempisti.

Il principio biologico ispiratore è identico : la QUIETE MECCANICA DELLA STRUTTURA INSERITA, CON IMMOBILIZZAZIONE PRIMARIA O SEPPELLIMENTO,  STIMOLANTE UN EVOLUZIONE RIPARATIVA  (OSSEA) e NON DIFENSIVA  (FIBROSA).

Identiche le finalità cliniche: il POSIZIONAMENTO DI PROTESI RADICOLARI, IDONEE A REGGERE IL CARICO DI UNA PROTESI CORONALE, IN SOSTITUZIONE DI UNO O PIÙ DENTI MANCANTI.

Oggi c'è avvicinamento.

I "Classici" finalmente adottano i metodi di ricerca scientifica dei "Moderni"; abbandonando l'empirismo della sola evidenza clinica, e con l'egida universitaria, propongono protocolli clinici standardizzabili e predicibili.

I "Moderni" finalmente adottano le constatazioni storiche dei "Classici": il carico precoce-immediato, la profondità corticale e lo splinataggio implantare.

In definitiva esiste l’UNICA IMPLANTOLOGIA, che assorbe le differenti metodiche,  complementari e reciproche.

L’interscambio culturale operato tramite nuove società scientifiche e l’approccio interdisciplinare attuato presso alcuni Centri Universitari, sono vincenti.

Così da  offrire al Cittadino-Utente un  servizio medico-implantologico completo, senza pregiudizi e deontologicamente corretto.

 

cliccare qui: L'IMPLANTOLOGIA E' MULTITIPO Intervista al Presidente A.I.S.I. dr. P.L. Floris - IDJ ott.2008



 







EDITORIALE di Paolo Pegoraro   

tratto da: IL DENTISTA MODERNO n.10/1997



RIFLESSIONE AUTOCRITICA DI SILVANO TRAMONTE, FIGLIO DI STEFANO, PIONIERE IMPLANTOLOGO


tratta da: The Notes n. 1/2001 Lettere al Direttore

 

....L'Italia, che è stata la culla dell'implantologia, alla fine si è ritrovata giù dal treno ed ora, come a solito, fa' il fanalino di coda. Fa parte del nostro carattere nazionale.

Avremmo potuto anche noi produrre ricerca scientifica, lavori ed esperienze a livello universitario che avrebbero avallato le tecniche quando tutto era ancora da fare.

E' da dire.

Questo non è avvenuto.

 

Nel mio caso posso dire che sia l'Università, sia Tramonte, nel momento in cui il panorama implantologico mondiale ancora non conosceva i sepolti, si sono snobbati a vicenda con grave nocumento dell'implantologia italiana. 

Ma, detto questo, bisogna anche dire che gli altri, che non si aspettavano un simile regalo, hanno fatto di tutto perché su quel treno mai più tornassimo.

Lecito e meno lecito.

A volte spudoratamente scorretto.

E sempre con ostile sufficienza.

 

Adesso la musica è cambiata e la mano torna a noi.

Non sprechiamo anche questa possibilità in lotte intestine e disperdendo il nostro patrimonio in mille rivoli (ognuno col suo impianto che è poi la copia di una copia), compattiamoci nelle nostre associazioni, come l'AISI, che si battono per l'implantologia tradizionale italiana, moltiplichiamo l'uso dei nostri impianti, stabiliamo una rete di relazioni tra di noi e finalmente incominciamo a collaborare. I

In tutti i campi potremmo essere i primi se non cedessimo ai peggiori difetti nazionali, l'invidia ed il protagonismo, e ci abbandonassimo alla perversa voluttà della guerra di rione.

















Il Pensiero di Antonio PIERAZZINI

tratto da: Insuccessi in Implantologia (Premessa)- Ed. UTET 2001



cliccare sull'immagine



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Da: Dental Cadmos n. 1-gennaio 2007




IAFIL 2007


L'IMPLANTOLOGIA DEGLI ULTIMI 10 ANNI E ' STATA CARATTERIZZATA DA INNOVAZIONI  SCIENTIFICHE STRAORDINARIE

LE MULTIFORMI APPLICAZIONI HANNO PERMESSO UN APPROCCIO TERAPEUTICO DIVERSIFICATO CON PROBABILITA' PROGNOSTICA EQUIVALENTE.

TUTTAVIA LE DIVERSE TENDENZE NON HANNO  ANCORA CONSOLIDATO UNA EFFETTIVA INTERDISCIPLINARIETA' .

LA PERSISTENZA DEL PROBLEMA PUO' CREARE UNA CERTA DIFFICOLTA' NELL'APPROCCIO TERAPEUTICO.

 L'INCREMENTO ESPONENZIALE DEI DATI SPERIMENTALI E CLINICI NON HA TROVATO ANCORA IN ITALIA UNA ASSOCIAZIONE INDIPENDENTE CHE LI SUPPORTA E LI TRASMETTE.

LA MEDICINA DELLE EVIDENZE NON PUO' DA SOLA GARANTIRE LA SICUREZZA DI RISULTATO PERCHE'  ANCHE IL PIU' ARTICOLATO ALGORITMO NON PUO' SOSTITUIRE L' ESPERIENZA , LA CAPACITA' , IL TALENTO, L'INTUIZIONE DEL CLINICO.

IL CLINICO RISPONDE ALLE  ESIGENZE  DEL MALATO E CON IN MENTE TUTTE LE DIFFICOLTA' DEL CASO E A VOLTE A DISPETTO DI TANTE CONTROINDICAZIONI LOCALI E SISTEMICHE ESERCITA UNA TERAPIA UNICA CON RISULTATI INECCEPIBILI .

TENDENZE DIVERSE NON SI ESCLUDONO MA SI AIUTANO E SI INTEGRANO.

RIMARRA' TUTTAVIA LA PARTICOLARE  PREDISPOSIZIONE CHE  L'OPERATORE HA VERSO UNA PARTICOLARE METODICA.

I.A.F.I.L. HA COME MISSIONE  PRIMARIA LA DIVULGAZIONE E LA INTEGRAZIONE  DELLE METODICHE AFFIDANDOLA  A CLINCI ESPERTI E TRA I PIU' QUALIFICATI DEL SETTORE .

IAFIL E' STORICAMENTE LEGATA AL G.I.S.I. E RAPPRESENTA UNA FONTE DATI  ECCELLENTE PER CAPIRE - CONOSCERE -PRATICARE IL CARICO IMMEDIATO E LE CONOSCENZE CLINICO-CHIRUGICHE PER EFFETTUARLO CON ALTISSIMA PROBABILITA' DI RISULTATO

 

 

 



ma c'e anche chi

la polemica

...la fomenta


Intervista di

Paolo Pegoraro

al prof. M. Chiapasco

tratta da:

Italian Dental Journal

n. 5 - 2008 pag 2


cliccare qui per leggerla

... e chi, autodeclarando competenza, escogita "documenti", ...per imporre metodi o per escluderne altri (?)

...come una sedicente autorità trasforma

l'aria fritta in scienza!

"QUALITA' " in Implantologia

FORUM S.I.O.

Società Italiana di Osteointegrazione

24 ORE Sanità

Allegato al n. 13 7-13 apr 2009


... così, forse emotivamente, si reagisce ...

Cosa pensiamo del Forum SIO.pdf

(DalCarloL.-Pasqualini M.eP.- Garbaccio D.-Mondani PM.-Tramonte S.-Manenti PA.-Cortese G.-Riccardi L.-Corradini M.- Rossi F.)

Cosa pensiamo del Forum SIO .htm

... e chi replica a stolide affermazioni

Cortese +Pasqualini-Rossi  a Giannì

Dental Tribune n. 7/8 -2009

... e quindi le rettifiche ufficiali

Il Sole24ore-Sanità 4-24 ago2009

VEDERE: "Lettere al Giornale"

in fondo a pag.22