L’atraumaticità che contraddistingue l’implantologia multitipo elettrosaldata la fa prediligere come tecnica di primo impiego, lasciando come seconda scelta – e solo in caso di fallimento – le tecniche più invasive.
Del resto, il fallimento a breve o lungo termine date le caratteristiche del tipo di impianti, comporta delle piccole lesioni all’apparato osseo che va incontro a riparazione spontanea per cui può essere ripetuta a breve scadenza.
La solidarizzazione degli impianti fra loro comporta poi un differente modo di distribuzione delle forze agenti sulla struttura che perde quindi l’individualità di ogni singolo impianto e partecipa invece con un mutuo lavoro al sostegno meccanico della protesi.
Il concetto più immediato nel cercare di imitare un organo nella sua funzionalità è quello di imitarne la forma e la struttura. Ma questo non è possibile nella realtà.
Quindi nel cercare di riprodurre il dente è naturale il concetto dente – monoimpianto.
Ma come si comporterebbe un ingegnere per ovviare alla mancanza della gonfosi?
Questo è un sistema perfettamente ammortizzante le forze funzionali nello stato di piena salute.
Tale meccanismo è assolutamente necessario non solo per lo scarico delle forze, ma anche per compensare le modificazioni geometriche e strutturali a cui la mandibola è sottoposta.
Tutto ciò costituisce un sistema meccanico composto da "protesi struttura implantare – osso”.
Le tre unità sono tutte sottoposte alle forze occlusionali reagendo ognuna in proprio.
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